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Alla vigilia di San Rocco in Largo Garibaldi

Riceviamo e pubblichamo una lettera inviata alla nostra redazione da parte dell'avv. Josè Mottola.

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ALLA VIGILIA DI SAN ROCCO IN LARGO GARIBALDI

Nella tarda mattinata dell'"anti-antivigilia" della festa patronale di S. Rocco, il cittadino nocese in ferie agostane percorre sotto il sole largo Garibaldi, il salotto buono della città, ma offuscato da una piccola nube scura al centro; dopo un quarto d'ora ripassa, ritrovando la piccola nube scura, sprigionata dal motore a diesel di un camioncino fermo con carrello elevatore in azione per l'allestimento della festa: un'emissione di fumo scuro che espone anzitutto  gli addetti ai lavori alla respirazione di aria a dir poco cattiva e per un tempo indeterminabile.

Disappunto, sconcerto, anche collera assalgono il cittadino dopo che gli addetti ai lavori hanno risposto alle sue lagnanze dicendo che essi non possono smettere di scaricare quei fumi prima di aver finito il lavoro. Il cittadino si sente umiliato, non solo per l'oltraggio al salotto buono della città e ai tanti nocesi e forestieri presenti in vista della festa patronale, ma anche per la sensazione che i responsabili dei lavori si sentano sicuri di poter fare quel che loro pare. Pochi istanti dopo l'amico "assessore di piazza", interpellato telefonicamente dal cittadino per un suo intervento in aggiunta a quello chiesto alla polizia municipale, conferma tale sensazione, poiché riferisce che egli era già intervenuto in loco, qualificandosi come assessore, allorché gli operatori della stessa ditta avevano improvvisamente paralizzato il traffico nell'area nevralgica di piazza Garibaldi e dintorni occupando senza alcuna autorizzazione la sede stradale.

Il cittadino nocese, a questo punto, ha un momento di scoramento, comunicandolo ad altri amici titolari di cariche pubbliche per sensibilizzarli ("Fate qualcosa, voi che potete...").

Speriamo dunque che chi di competenza faccia cessare le franchigie di cui sembra godere chi viene scelto dal Comitato Feste Patronali  per fare opere in onore del Santo Patrono. Altrimenti non resterà che invocare la protezione di quest'ultimo per i malcapitati di ogni età costretti a subire il blocco selvaggio del traffico e soprattutto i fumi scuri nel salotto buono della città: del resto, San Rocco, dopo aver conquistato un'enorme devozione in tutta l'Europa cattolica come protettore dalla peste, ben potrebbe essere invocato contro i veleni dell'età contemporanea, comprese le esalazioni durante i preparativi dei festeggiamenti in suo onore.

José Mottola

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